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Docenti uniti per una scuola libera

Ormai sono sempre più numerose le iniziative che si stanno susseguendo da parte di genitori, docenti, cittadini e lavoratori (sospesi e non) che protestano per l’ingiusta imposizione della didattica a distanza solo per i bambini e i ragazzi non vaccinati o guariti/vaccinati da più di 120gg. Bambini e ragazzi isolati e discriminati nella scuola senza che sia un motivo sanitario vero e proprio. Tutti, vaccinati o meno, possono essere contagiosi (ormai questa quarta ondata l’ha messo bene in luce) e non possiamo nemmeno dire che teniamo a casa i giovani non vaccinati per tutelare la loro salute, poiché la probabilità di avere una forma grave della malattia è statisticamente molto bassa in questa fascia d’età. Il Ministero della Salute dovrebbe ben conoscere la targa affissa sulla porta del proprio edificio.



Se "La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non solo l'assenza di malattie", come pensano i ministri Bianchi e Speranza di promuovere il benessere mentale e sociale dei nostri alunni? Non conoscono forse i danni della Didattica A Distanza che più persone (docenti, filosofi, pedagogisti etc.) stanno denunciando da tempo?

Perchè, congiuntamente, continuano a perpetrare leggi antiscientifiche e profondamente lesive del diritto allo studio?

Dopo aver sentito a "Drittoerovescio" l'europarlamentare Elisabetta Gualmini dire che "se i ragazzi senza Green pass non potranno prendere l’autobus, andranno a piedi", capisco che la perdita di valori umani e sociali sta raggiungendo livelli tali che ci si può e deve domandare se questi ragazzi sono ancora persone o solo numeri da sottoporre alla puntura di stato costi quel che costi.

Il silenzio assordante della classe docente in tutto questo fa male e ferisce soprattutto chi, come me, crede ancora di essere un'insegnante non per professione, ma per piacere. Quel piacere di vedere negli occhi di ciascuno dei suoi alunni lo stupore nello scoprire la realtà, l'orgoglio di sentirsi apprezzato per quello che è e che può dare, la possibilità di poter esprimere se stesso.

Quando ho saputo, però, che alcuni insegnanti si sono mossi in difesa dei nostri alunni, ho capito che, a dispetto di tutto quanto, ancora ci sono persone di buon cuore.

Il primo che l'ha manifestato è stato il prof. Davide Tutino che il 31 dicembre ha lanciato l'idea dei digiuni a staffetta, da portare avanti fino al 31 marzo (data della fine, si spera, dello stato di emergenza). A lui si sono uniti il prof. Saverio Mauro Tassi, lo scrittore Carlo Cuppini, il professore Sergio Porta, la pedagogista Licia Coppo e poi ancora Luca Cellini, Paola Olivieri e tanti altri.

ll prof. Saverio Mauro Tassi in data 13 gennaio, alla luce delle circolari discriminatorie relative alla DAD per gli alunni non vaccinati o guariti/vaccinati da più di 120 giorni, ha espresso la sua intenzione di esercitare il suo diritto all'obiezione di coscienza contro l'esecuzione di questo provvedimento e ha invitato i colleghi a fare altrettanto. Così si legge nella bacheca Facebook SCUOLA UGUALE X TUTTI

"sospendendo lo svolgimento della programmazione didattica nelle mie materie e sostituendolo con una libera discussione sulla costituzionalità della norma di cui alle circolari citate con gli studenti in presenza e in DAD ogni qualvolta ci siano studenti obbligati alla DAD"

Il prof. Tassi ha portato la sua protesta a livelli più alti decidendo agli inizi di febbraio di occupare la scuola in cui insegna, il Liceo Scientifico Einstein di Milano, e di organizzare un presidio sabbatico davanti agli uffici del provveditorato di Milano, per arrivare fino a Roma dove il 20 febbraio si è svolto un sit-in di fronte al Ministero dell’Istruzione per far cessare la discriminazione di stato contro gli studenti non vaccinati.

Ma il fronte per il ripristino dell'uguaglianza a scuola si è allargato anche con altre azioni: la lettera di professori e dirigenti scolastici veneti abbracciata ed estesa in Scuola Uguale per tutti, ma anche le ammissioni di alcuni "volti noti" ne sono un esempio.

Agostino Miozzo, ex coordinatore del CTS, sostiene, infatti, che il green pass discrimina gli studenti e così pure Andrea Crisanti

"La discriminazione in ambito scolastico tra chi è vaccinato e chi non lo è non mi piace. Bisogna evitarla utilizzando un monitoraggio costante attraverso tamponi a tappeto" (Agostino Miozzo)
La norma che discrimina gli studenti senza green pass è una grandissima ipocrisia. I giovani non corrono rischi e anche chi ha il GP può contagiare ed essere contagiato. (Andrea Crisanti)

Ci sono stati e continuano piccoli presidi di insegnanti e genitori che manifestano il loro dissenso in tutta Italia. Un gruppo di docenti e genitori della provincia di Brescia dal 16 di febbraio sta portando avanti in forma di staffetta uno sciopero della fame.

Perchè proprio uno sciopero della fame? Perchè non un'altra iniziativa?

Perchè la scuola ha fame di valori, di scelte consapevoli e libere, di un pensiero critico che troppo spesso viene poco esercitato o, addirittura, frenato (a tal proposito consiglio l'ascolto dell'intervento della dott.ssa Elisabetta Frezza). Perché queste regole stanno privando le persone del nutrimento, dal punto di vista culturale, sociale e anche in molti casi economico.


Ho fame di una scuola concentrata sull'essere e non sull'apparire, sul pensiero libero, autonomo e rispettato nei fatti, sulle conoscenze e i contenuti che saranno il fondamento dell'agire e del pensare critico dei nostri figli. Ho fame di una scuola realmente libera che riconosca e garantisca il diritto allo studio a tutti. La mia fame sarà saziata? Non lo so, ma sono sicura che il silenzio assordante non c'è più e intorno a me riconosco le voci di chi spera che si torni a guardarsi negli occhi domandandosi "Dove vogliamo andare?"

Federica Germano

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